sabato 12 febbraio 2011

Storie che scaldano il cuore - Brodo caldo per l’anima – vol.1


COMINCIA DA TE

Queste parole furono scritte sulla tomba di un vescovo anglicano nella cripta dell’Abbazia di Westminster:
Quando ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventando più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po’ lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio paese.
Ma anche questo sembrava irremovibile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me ma, ahimè, non vollero saperne.
E ora, mentre giaccio sul letto di morte, all’improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l’esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio paese e, chissà, avrei potuto cambiare il mondo.

Tratto da "Brodo caldo per l’anima – vol.1" J. Canfield, M. V. Hansen


L'AMORE ED IL TASSISTA

L'altro giorno mi trovavo a New York ed ho preso un taxi con un amico.

Quando siamo scesi, il mio amico ha detto all'autista: "Grazie per la corsa. Lei ha guidato benissimo."

Il tassista e' rimasto sbalordito per un secondo. Poi ha domandato: "Lei e' un sapientone o qualcosa del genere?".

"No, caro Signore, e non la sto prendendo in giro. Ammiro il modo in cui Lei rimane calmo nel traffico intenso".

"Già," ha commentato il tassista ed e' ripartito.

"Che cosa significa?" ho domandato.

"Sto cercando di riportare amore a New York", mi ha risposto.

"Ritengo che sia l'unica cosa che possa salvare la città."

"Come può un uomo solo salvare New York?".

"Non si tratta di un uomo solo. Credo di avere cambiato la giornata a quel tassista. Supponiamo che faccia venti corse. Sarà gentile con quei venti clienti perché qualcuno e' stato gentile con Lui. I clienti a loro volta saranno più gentili verso i loro impiegati, o negozianti o camerieri o perfino verso le loro famiglie. Alla fine la buona volontà potrebbe diffondersi almeno fra mille persone. Non e' male, vero?".

"Ma ti stai affidando al fatto che quel tassista diffonda la tua buona volontà fra gli altri".

"Non mi sto affidando a questo", replica il mio amico.

"Mi rendo conto che il sistema non e' infallibile, così oggi potrei trattare con dieci persone diverse. Se su dieci posso renderne felici tre, alla fine posso influenzare indirettamente l'atteggiamento di altre tremila".

"Sembra buono sulla carta", ho ammesso, "ma non sono sicuro che funzioni in pratica".

"Se non funziona non si perde niente. Non ho perso il mio tempo nel dire che quell'uomo stava lavorando bene. Non gli ho dato una mancia maggiore ne' minore. Se ho parlato ad un sordo, che vuol dire? Domani ci sarà un altro tassista che posso cercare di rendere felice".

"Sei fuori di testa" ho concluso.

"Questo dimostra quanto tu sia diventato cinico. Io ho condotto uno studio sull'argomento. La cosa che sembra mancare, oltre al denaro naturalmente, ai nostri impiegati postali e' che nessuno dice a chi lavora per le poste come lavora bene".

"Ma non lavorano bene".

"Non lavorano bene perché sentono che a nessuno importa se lavorano bene o no. Perché qualcuno non dovrebbe rivolgere loro una parola gentile?".

Camminando siamo giunti ad un edificio in costruzione, dove cinque operai stavano pranzando. Il mio amico si e' fermato.

"E' un lavoro magnifico quello che state facendo. Deve essere difficile e pericoloso". Gli operai hanno guardato con sospetto il mio amico.

"Quando finirà?"

"Giugno", ha brontolato un uomo.

"Ah, e' davvero impressionante. Dovete esserne tutti orgogliosi". Ce ne siamo andati. Gli ho detto: "Non vedo uno come te dai tempi di Don Quichotte".

"Quando quegli operai avranno digerito le mie parole, si sentiranno meglio. In qualche modo la città trarrà beneficio dalla loro felicità."

"Ma non puoi far questo tutto da solo!" ho protestato. "Sei un uomo solo".

"La cosa più importante è non scoraggiarsi. Far tornare la gentilezza nella gente della città non e' un compito facile, ma se posso arruolare altre person

e nella mia campagna..."

"Hai appena strizzato l'occhio ad una donna piuttosto brutta", lo avverto.

"Si, lo so", mi risponde.

"E se è un'insegnante, la sua classe avrà una giornata fantastica!".

Art Buchwald


Tratto da "Brodo caldo per l’anima – vol.1" J. Canfield, M. V. Hansen


LE REGOLE PER ESSERE UMANI


1.Riceverai un corpo.
Potrai amarlo o detestarlo, ma sarà tuo per l'intero periodo di questa vita.

2. Prenderai lezioni.
Sei iscritto ad una scuola informale a tempo pieno chiamata Vita.
Ogni giorno in questa scuola avrai occasione di prendere lezioni.
Le lezioni potranno piacerti oppure potrai considerarle irrilevanti e stupide.

3. Non vi sono errori, soltanto lezioni.
La crescita è un palcoscenico per tentativi: è sperimentazione.
Gli esperimenti "falliti" fanno parte del procedimento
tanto quanto l'esperimento che alla fine "funziona".

4. Una lezione viene ripetuta fino all'apprendimento.
Una lezione ti sarà presentata sotto varie forme finche la imparerai.
Una volta appresa questa, potrai passare alla lezione successiva.

5 Non si finisce mai di imparare.
Non vi è parte della vita che non contenga le sue lezioni.
Finche vivrai ci saranno lezioni da apprendere.

6. "Lì" non è meglio di "qui".
Quando il tuo "lì" sarà diventato un "qui", semplicemente otterrai un altro "lì" che di nuovo sembrerà migliore di "qui".

7. Gli altri sono semplicemente specchi di te.
Non puoi amare od odiare qualcosa di un'altra persona
finche ciò non riflette qualcosa che ami od odi di te stesso.

8. Spetta a te decidere cosa fare.
Hai tutti gli strumenti e le risorse di cui hai bisogno.
Spetta a te decidere cosa farne. La scelte è tua.

9. Dimenticherai tutto questo.

10. Puoi ricordartelo ogni volta che vuoi.

Anonimo


Tratto da "Brodo caldo per l’anima – vol.1" J. Canfield, M. V. Hansen


UN FRATELLO COSÌ


Un mio amico di nome Paul ricevette un’automobile come regalo di Natale da suo fratello. La vigilia di Natale, quando Paul uscì dall’ufficio, un monello di strada stava girando attorno all’auto nuova luccicante, ammirandola. "E’ sua questa macchina, signore?" domandò.


Paul annuì. "Me l’ha regalata mio fratello per Natale." Il ragazzo rimase sbalordito. "Vuole dire che suo fratello gliel’ha regalata e a lei non è costata niente? Ragazzi, vorrei..." Esitò.


Naturalmente Paul sapeva che cosa avrebbe voluto. Avrebbe voluto avere un fratello così. Ma quello che disse il ragazzo scosse Paul fino ai talloni.


"Vorrei," proseguì il ragazzo, "poter essere un fratello così."


Paul guardò il ragazzo con meraviglia, poi impulsivamente aggiunse:"Ti piacerebbe fare un giro con la mia macchina


"Oh, sì, tantissimo."


Dopo un breve giro, il ragazzo si volse e con gli occhi luccicanti chiese: "Signore, le dispiacerebbe passare davanti a casa mia?"


Paul sorrise. Pensava di sapere che cosa volesse il ragazzo. Voleva mostrare ai vicini che poteva tornare a casa su un’auto grande. Ma Paul si sbagliava di nuovo. "Può fermarsi dove ci sono quei due gradini?" Chiese il ragazzo.


Corse su per i gradini. Poco dopo Paul lo udì ritornare, ma non velocemente. Accompagnava il fratellino storpio. Lo fece sedere sul gradino inferiore, poi si strinse a lui e indicò l’automobile.


"Eccola, Buddy, proprio come ti ho detto di sopra. Suo fratello gliel’ha regalata per Natale e non gli è costata un centesimo. E un giorno io te ne regalerò una uguale... Allora vedrai tutte le belle cose delle vetrine natalizie che ho cercato di descriverti."


Paul scese e sollevò il ragazzo sul sedile anteriore dell’auto. Il fratello maggiore, con gli occhi luccicanti, salì accanto e tutti e tre cominciarono un memorabile giro natalizio.


Dan Clark


Tratto da "Brodo caldo per l’anima – vol.1" J. Canfield, M. V. Hansen


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